Sempre più relazioni MORDI e FUGGI: perché non siamo più capaci di COSTRUIRE?

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Sempre più relazioni MORDI e FUGGI: perché non siamo più capaci di COSTRUIRE?

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Pubblicato da dott.ssa Anna Moscatelli in PSICOLOGIA · Martedì 22 Nov 2022
Tags: relazionisuperficialitàsocial
Quale il significato delle nostre relazioni, dei nostri “legami” nel mondo talvolta più virtuale che reale nel quale oggi viviamo? Il consumismo della nostra società si sta trasformando in utilitarismo perché le abitudini consumistiche sembrano caratterizzare ogni sfera, anche quella affettiva. Come fossero oggetti, buttiamo via anche le persone quando non ci servono più. Se ci si incontra in tanti nei luoghi di aggregazione e, ancor di più, sui social per sentirsi popolari, facilmente le compagnie “si gettano” dopo l’uso. C’è un gran bisogno di apparire: si condivide un selfie e poi ciascuno sta per conto proprio.
Veniamo bombardati ogni giorno da messaggi, pubblicitari e non, che spingono a muoversi in quella direzione utilitaristica che ha già invaso il nostro quotidiano e che ci rende profondamente infelici. E quando abbiamo bisogno della vera presenza di qualcuno con cui poter stare e parlare liberamente spesso la sensazione è di essere completamente soli. Cosa ci induce a comportarci in questo modo? A vivere relazioni “mordi e fuggi”? A gettare le persone senza degnarle di una spiegazione quando non servono più?

Viviamo in un mondo “liquido” che cambia così velocemente da darci l’impressione di sfuggire.

Sono sicuramente tanti i problemi della realtà in cui siamo calati rispetto ai quali ci sentiamo piccoli, inermi. Abbiamo paura del mondo e della vita vera e proviamo a proteggerci chiudendoci in noi stessi.


Evitiamo di “aprirci” realmente agli altri per paura di soffrire. Ci sentiamo precari e vulnerabili e cerchiamo relazioni effimere che ci liberino momentaneamente la mente dai problemi.
I rapporti esistono soltanto finché da essi possiamo trarre qualcosa di utile. Alla comparsa di qualche difficoltà o incomprensione “lasciamo andare”, rinunciamo per non affrontare le difficoltà. Si investe così di nuovo in un’altra relazione che si vivrà sino a quando tornerà utile.
Non ascoltiamo più l’altro, non cerchiamo di capire: non c’è posto per la comprensione e non c’è tempo per guardarsi negli occhi. Pensiamo di poter manipolare tutto e tutti con la stessa facilità con la quale gestiamo il touch screen del telefonino o premiamo i tasti di un qualunque device.
Se, da un lato, l’avvento massiccio del digitale e del virtuale nelle nostre vite ci ha riempito di “quantità”, non è detto che ad esso debba corrispondere la perdita della qualità, del valore.
Anche nel mondo del digitale possiamo usare meglio quello che abbiamo, godere del tempo a nostra disposizione investendolo in quello che per noi conta davvero.
Entrare appieno in un rapporto, affrontare il confronto anche correndo il rischio di arrivare allo scontro, provare a trovare una soluzione ai problemi, è fondamentale per crescere e nutrire le relazioni. Riflettere sugli errori commessi è un’esperienza di conoscenza che ci aiuta a non ripeterli. Non rischiamo che il tempo ci dia molto e subito ma ci sottragga l’essenziale!

Dott.ssa Anna Moscatelli
Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Familiare

www.cittadellinfanzia.it
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