Pedagogia dell’Anziano: il bisogno di dialogo e amore non ha età!
Pubblicato da dott.ssa Iolanda d'Abbruzzo in APPRENDIMENTO · Giovedì 01 Dic 2022
Tags: anziani, vita, terza, età
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Cari lettori, oggi pensavo ai colori ed in particolar modo al verde, un colore che amo tanto.Stavo pensando al verde pedagogico, cioè la speranza. La pedagogia è la scienza dell’anima. L’anima è ciò che ci accompagna dalla nascita alla morte (e forse anche prima e dopo per chi crede) e, proprio come il corpo, va nutrita sempre ad ogni età, perché l’anima è ciò che siamo, i nostri sentimenti, la nostra spiritualità, le nostre emozioni, ciò che dà senso al nostro vivere, in stretta connessione con il corpo. Quindi la nostra anima dev’essere alimentata anche in età anziana che è una nuova fase della vita, una fase di rinascita e non di abbandono della persona a se stessa; anzi è una fase importante ricca di insegnamenti e di esperienze di tutta una vita.L’anziano, infatti, in molte culture orientali è considerato il saggio da rispettare, concetto da recuperare nella cultura occidentale.Dunque se la pedagogia è la scienza del lifelong learning, allora possiamo parlare di pedagogia dell’anziano che ha il diritto e quasi il dovere di realizzare pienamente se stesso e le proprie potenzialità. Bisogna togliersi dalla mente il concetto di "vecchiaia" come parte finale e quindi non utile della vita.
Il prendersi cura di sé, il saper stare con gli altri, la relazionalità, il poter essere, il poter fare, il dover essere, sono tutti aspetti della persona, di cui si occupa la pedagogia, nello sviluppo delle sue potenzialità. La pedagogia è una scienza volta all’introspezione, all’emergere delle potenzialità della persona, dirigendola così verso l’accrescimento della sua autostima, verso una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé e delle proprie forze e capacità. Essa aiuta la persona a comprendere il senso della sua esistenza, a credere maggiormente in se stessa ed in quello che fa. Il fulcro della pedagogia è la relazione perché lì nascono i valori e gli stimoli ad andare avanti, a dare una motivazione alla propria vita, dato che l’essere umano è, per sua stessa natura ontologica, un essere relazionale. Tutti gli esseri umani, infatti, dal più piccolo al più anziano, hanno bisogno di dialogo e d’amore in generale, di un amore dato da relazioni significative, da presenza, abbracci, dialoghi, che alleviano le preoccupazioni, le solitudini e i dolori esistenziali.“Nel mistero dell’amore è racchiuso il mistero dell’Eternità” Susanna TamaroDott.ssa Iolanda d’Abbruzzo
Pedagogista Consulente Filosofico Bioetico e Pedagogicowww.cittadellinfanzia.it
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