“Da domani rallento”, mi prometto, “da domani imparo a demandare, a soprassedere, a non organizzare tutto, perché raramente gli incastri pensati trovano realizzazione nella realtà”.

Abbiamo imparato a tacere le parole, perché una di noi le aveva già tradotte, a starci vicino guardandoci mute, scrutandoci a vicenda

Sono consapevole del rischio che corro nello scrivere questo pensiero, ma, cari lettori, ripongo la mia speranza di comprensione vera nella vostra....

Ho fatto pace con il tempo, con quel tempo che non ha apprezzato il mio giocar d’anticipo

Se ti avessi baciato in quel momento, proprio quando l’ho desiderato, forse, oggi, di quel bacio non ne sentirei la mancanza

Inondare gli studenti di compiti da svolgere non garantirà loro conoscenza approfondita circa le materie affrontate, anzi, la mole di lavoro genererà confusione

Quella parola nascerà solo se avrai il coraggio di svelarti sinceramente allo specchio.

Non credergli, figlia mia, se ti dirà che sei così bella per natura da non doverti truccare

Ho udito un battito un giorno, così forte ed intenso da svegliarmi all’improvviso

Benedetto sia colui che cade, ma che con le mani sporche persuade, che non si cura delle ferite

Il bene non si misura con il tempo trascorso insieme, non cresce con il numero delle ore passate a chiacchierare, il bene è un dono che si nutre dell’essenza dell’altro

non averla avuta accanto è stato difficile. La sofferenza ci pone davanti a mille interrogativi, riflessioni e penso di aver costruito me stesso