Lettera allo SPORT ai tempi del Coronavirus: sei un bisogno di prima necessità, sei il vero scudo anticovid
Pubblicato da Prof.ssa Angela Bini in DIDATTICA E DINTORNI · 2 Novembre 2020
Tags: covid, sport, prevenzione
Tags: covid, sport, prevenzione
"Caro sport, che fine ha fatto il senso della tua esistenza? Perché ti definiscono “attività non essenziale”? Sei nato per formare e irrobustire, ma a te, per alcuni, si può anche rinunciare.Tu non saresti né più essenziale, né più salutare…Eppure gli addetti ai lavori, ben conoscono quanto tu sia indispensabile all’individuo, in crescita e non, per il suo benessere psico-fisico, per il suo equilibrio e il buon funzionamento di tutti gli apparati del corpo, come dei muscoli ed articolazioni.Ora ti sottovalutano: diventa prevenzione il non praticarti.Il termine prevenzione, però, non è piuttosto insito in te? Non sei tu che da sempre previeni ogni tipo di paramorfismo, inestetismo, che l’assenza di movimento, o l’immobilismo, inevitabilmente causano?

Davvero un paradosso e una enorme contraddizione quest’idea di prevenzione!So bene che per recarsi nei luoghi dove ti si pratica bisogna spostarsi, a piedi o con mezzi di trasporto, rischiando contagi, e che i tuoi stessi luoghi, se non adeguati, non igienizzati, favorenti gli assembramenti, possono essere occasione di infezione, ma tu resti determinante nella quotidianità: di prima necessità, come il cibo che nutre il corpo, ma anche l’anima e la mente.Come può, infatti, la mente umana restare giovane, attiva e viva, se costretta alla sedentarietà?Significa chiuderla in un guscio che le impedisce di esprimersi e produrre.Dunque, sport, perché s’accaniscono contro di te?Ma sta’ tranquillo. Noi, tuoi paladini e seguaci, ti difenderemo: faremo in modo che nessun diffuso timore possa darti disonore.Grazie di esistere SPORT!”.Docente di Educazione Fisica e Insegnante di Danza e Pattinaggio a RotelleContinuate a seguire "DIDATTICA E DINTORNI".Tra sacro e profano... consigli utili e approfondimenti per scoprire di più su quello che c’è oltre una cattedra