
VIRGINIA RICATTI Psicologa
Sono Virginia Ricatti.
Ho conseguito la laurea in Psicologia Clinica e di Comunità,
formandomi dapprima presso l’Università degli Studi di Bari e successivamente
presso l’Università degli studi di Torino.
Fin da piccola ho sempre avvertito un forte interesse per il
sociale, per i più deboli, ma anche e soprattutto per l’essere umano
in senso lato, con le sue fragilità e potenzialità. Ecco
motivato il mio ambito di studi. Nel corso della mia formazione accademica, ho
partecipato a due ricerche, molto diverse fra loro ma ugualmente uniche nel loro arricchirmi non
solo professionalmente, ma soprattutto a livello personale. Esse hanno toccato
due campi di ricerca a me molto a cuore. La prima condotta su un soggetto con
disabilità multiple, mirava a valutare l’utilità dell’impiego di sensori tattili per
promuovere attività di scelta, consentendo in questo modo
una maggiore partecipazione; in tal senso, ho
avuto modo di comprendere maggiormente le difficoltà
che disabilità di vario tipo comportano sul soggetto stesso e sulla sua famiglia, con tutte le risonanze emotive che
ne conseguono. La seconda riguardava, invece, le interazioni madre-neonato, con
uno sguardo attento alle imitazioni spontanee. La qualità del rapporto
madre-bambino è centrale nello sviluppo di quest’ultimo, in
quanto iscrive nella sua psiche un’impronta che permarrà
per tutta la vita. In tal senso, sogno
un mondo maggiormente interessato a sostenere la genitorialità
e la famiglia. L’età evolutiva è una fase
delicata e il compito di educare, oggi, è ancor più arduo. Inoltre, soprattutto negli
ultimi anni, con il sempre cescente numero di diagnosi di DSA, è
ormai evidente quanto sia fondamentale
offrire maggiormente le proprie competenze
a favore delle famiglie e dei bambini. In tal senso ho seguito un corso
universitario sui disturbi dell’apprendimentoe e sulle atipie nel corso
dello sviluppo. E a breve inizierò un master universitario in “Neuropsicologia
dell’età evolutiva” presso l’Università Europea di Roma.
Ringrazio città dell’infanzia per avermi accolto nella sua
grande famiglia e per darmi l’opportunità di mettermi a disposizione per il bene
comune.