SPORT DI SQUADRA O INDIVIDUALE: QUALE SCEGLIERE?

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SPORT DI SQUADRA O INDIVIDUALE: QUALE SCEGLIERE?

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Oggi lo sport è praticato moltissimo dai giovani e dagli adulti ed è alla base del benessere e del mantenersi in forma nella vita quotidiana. Ognuno di noi vive di passione e amore per la propria attività sportiva e ormai la gamma di specialità è assolutamente variegata e molteplice, tanto da indurre molti ad aprirsi alla pratica di sempre nuove discipline, che di certo non possono che apportare benefici. Ma lo sport non è uguale per tutte le attività e va fatta una distinzione ben precisa tra Sport di Squadra e Sport individuale.
Lo sport di squadra, come il basket, il calcio, la pallavolo, insegna a saper convivere con altra gente, a conoscersi, a collaborare e condividere il bene e il male, la vittoria e la sconfitta. Far parte di una squadra significa confrontarsi con gli altri e combattere insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune, vivendo l’aspetto agonistico insieme ad altri pari e ciò permette una distribuzione equilibrata di responsabilità e competenze. Questo implica imparare ad essere altruisti, sacrificarsi e dare il massimo per il raggiungimento del bene collettivo e non solo per se stessi. In una squadra ci si diverte con i compagni, si scherza, si ride ed, essendoci sempre un confronto tra compagni, ci si allena con la voglia di migliorarsi sempre di più, senza dimenticar che far parte di un gruppo significa rispettare delle regole scritte e non scritte necessarie per inserirsi nel contesto squadra.
Negli sport individuali, come il nuoto, l’atletica e il ciclismo, vi è solo una persona confrontata, a sua volta, con altri avversari che gareggiano singolarmente e si è unici responsabili dei successi e degli insuccessi. Quando si raggiunge un obiettivo il merito è proprio per l’80-85 per cento. L’altra faccia della medaglia è che il peso della sconfitta grava tutto su un unico atleta. E bisogna essere molto forti per riuscire a superare da soli la sconfitta. Occorre molta autocritica e capacità di analizzare i propri errori. Nello sport individuale c’è una sfida contro se stessi per migliorarsi, progredire sempre di più, per essere sempre più competitivi e ottenere sempre più successi. Inoltre, in questi sport non esiste quasi mai contatto fisico, come si verifica nella maggior parte degli sport di gruppo e c’è chi lo ritiene più corretto degli sport di squadra, in quanto quest’ultimo, in alcuni casi, porta ad atti di slealtà e antisportività, provoca risse, scorrettezze in campo, parolacce contro l’arbitro e sicuramente tutto ciò non fa onore allo sport.
In linea generale, gli sport di squadra tendono a valorizzare la dimensione di gioco e quelli individuali la dimensione di disciplina. Secondo il mio parere, a livello psicologico per un bambino sarebbe meglio praticare uno sport di squadra, perché è meno problematico, non comporta uno stress psicologico ed impara a socializzare, a instaurare rapporti con gli altri coetanei, basati sul rispetto, l’aiuto reciproco, la collaborazione per raggiungere il medesimo obiettivo. Esultare con i propri compagni per un risultato ottenuto è una delle emozioni più belle che lo sport possa offrire. Per concludere, sport individuali e sport di squadra si diversificano in base alle modalità di apprendimento e all’approccio mentale necessario per praticarli. Pressione psicologica, motivazione, capacità comunicative e di concentrazione, maturità caratteriale, senso di responsabilità sono alcuni degli elementi più importanti da tenere in considerazione quando si tratta di scegliere quale sport praticare. Difficilmente si potrà dire che uno sport è migliore di un altro, però di sicuro si può affermare che la pratica contemporanea di una disciplina individuale e di uno sport di squadra può formare l’individuo sotto tanti aspetti, sia cognitivi che fisico-motori, e in modo più completo, rispetto a chi decide di praticare un solo sport.
“Lo sport non costruisce la personalità. La rileva”. Heywood Hale Brown


, Tecnico sportivo

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