SENSI DI COLPA
Pubblicato da Vanna Dilernia in APPRENDIMENTO · 17 Gennaio 2017
Tags: impararearegalarsipossibilità, storiedidonne
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E’ da un po’ che si domanda se questo è quello che avrebbe voluto veramente per sé, se la dedizione verso lo studio e la costruzione della carriera non abbia compromesso, per certi versi, altre possibilità di realizzazione, per esempio, quella della maternità, per la quale, all’età di quarantacinque anni, ormai, pensa non ci sia più tempo... Federica è una giovane donna, frequenta l’ultimo anno del liceo classico della sua città, un pancione evidente che non le permette più di sedersi comodamente tra i banchi e mille dubbi che scorrono nella sua mente: le hanno detto di aver bruciato le tappe, di aver compromesso il proprio futuro, di essere stata un’incosciente per non aver riflettuto sulle conseguenze delle sue azioni. Durante la lezione di matematica si accarezza il pancione e pensa a quello che potrà essere e a quello che sarebbe stato...
Lucia è una mamma di tre bambini arrivati a distanza brevissima l’uno dall’altro, un lavoro che detesta, ma di cui ha bisogno e la capacità straordinaria di mostrare ai propri figli la gioia di vivere. Il tragitto che la sera percorre in autobus conducendola a casa è l’unico momento in cui può riposarsi pensando a quanta vita stia scorrendo, a quanto poco tempo possa condividere con la sua famiglia e a quanto vorrebbe, invece, essere più presente...
Valentina è una mamma all’apparenza serena, appagata, qualcuno direbbe persino fortunata, ha un marito, due adorabili figlie e nessun bisogno di lavorare, riserva le sue energie interamente nei confronti dei suoi cari: onnipresente alle lezioni di pattinaggio della maggiore Clara, onnipresente alle sue lezioni di nuoto, vistosa sostenitrice del talento musicale della sua piccola Marina, non dimenticandosi di sostenere le bambine anche a casa nel momento dei compiti. Qualche sera, però, seduta sul divano, in attesa che il marito ritorni dal lavoro, al suono assordante del silenzio della notte, pensa a chi sarà quando le sue piccole saranno grandi ed indipendenti, quando le sue giornate non saranno scandite dai loro impegni ed attività! Mentre riflette su ciò, avverte la voglia di ribellarsi a tutta quella perfezione cristallizzata concedendosi la possibilità di rimettersi in gioco solo come donna, solo per se stessa... Vi sono, nella vita delle donne, alcune possibilità non realizzate, realtà non concretizzate e molto spesso avvertite come sconfitte: piccoli o grandi sensi di colpa con i quali quotidianamente bisogna interfacciarsi, delle volte subendone la percezione, altre, invece, con più coraggio e determinazione, adombrandone le sembianze... Equilibrio precario in continuo cambiamento, lotta perenne tra chi vorrebbe essere solo per se stesse, e chi è, sapendo di essere un universo tanto complesso quanto speciale, accogliente e generoso e pertanto straordinario nella sua essenza. Stessa faccia di una medaglia, in cui non vi è una metà definita, in cui ogni giorno si impara a regalare e a regalarsi possibilità, danzando su note molto spesso stonate, vacillanti nel suono, ma che solo noi donne riusciamo a rendere armoniose, creando melodie uniche, pullulanti di vita e speranza.