PEDAGOGIA E SPORT. FORMAZIONE DELLA PERSONA A 360 GRADI
Pubblicato da Dott.ssa Iolanda d'Abbruzzo in APPRENDIMENTO · 1 Dicembre 2017
Tags: interventieducativi, lattivitasportiva
Tags: interventieducativi, lattivitasportiva
La pratica sportiva, sin dalle sue origini, è sempre stata una disciplina molto educativa. Anche nella società contemporanea, lo sport è uno dei fenomeni culturali più diffusi; per questo ha anche profonde implicazioni educative e valoriali e richiede lo sguardo attento e critico della pedagogia. Molti pedagogisti hanno scritto diverse pubblicazioni sull’argomento. Fra i tanti, voglio citare Emanuele Isidori, Dottore di ricerca in Scienze dell'Educazione (Università di Perugia) e in Attività fisica e della salute (Università Alfonso X di Madrid); inoltre è professore associato di Pedagogia generale e sociale all'Università di Roma "Foro Italico", dove dirige il Laboratorio omonimo e insegna Pedagogia, Filosofia e Storia dello sport. Una sua ultima pubblicazione sul tema in questione è stata proprio “Pedagogia e sport. La dimensione epistemologica ed etico-sociale”, edita da Franco Angeli, 2017. Quasi sicuramente, nell’immaginario collettivo, appare difficile, se non improponibile, trovare una correlazione tra sport e pedagogia, soprattutto se si pensa allo sport come puro “scontro agonistico” tra pari. Dunque è doveroso sottolineare che la Lega Calcio, dall’anno 2004, ha ripensato lo sport anche in chiave educativa, oltre che tecnica. Lo sport, infatti, non è solo fisicità o competizione, ma è anche un insieme di esperienze emozionali che coinvolgono vari aspetti dell’essere umano (dalla conoscenza di sé alla motivazione, dalla capacità di gestire lo stress dello sforzo fisico all’autostima, alla forza di volontà, all’entrare in relazione col proprio corpo e con la propria fisicità) e che richiedono l’intervento delle Scienze dell’Educazione con relative metodologie e strategie di intervento, per raggiungere determinati obiettivi. Oltre alla famiglia e alla scuola, un’altra agenzia educativa fondamentale, pur se informale, per l’educazione e formazione dei giovani atleti è la società sportiva. Quest’ultima, infatti, oltre ad essere un’organizzazione che si occupa del miglioramento tecnico, tattico e fisico dei ragazzi, deve comportarsi come un’agenzia educativa, in quanto deve porre attenzione alla loro formazione (ad opera degli operatori-allenatori, dei dirigenti, degli accompagnatori, dei preparatori, dei massaggiatori, dei pedagogisti, degli psicologi, dei consulenti filosofici, ecc.) attraverso una molteplicità di programmi educativi. Allenatore e genitori devono essere concordi sulla proposta educativa nei confronti dei ragazzi: l’obiettivo dell’attività sportiva non deve essere vincere ad ogni costo, ma è la formazione della persona a 360 gradi. Questo è il fine ultimo al quale devono contribuire il calcio e qualunque altro sport.Il compito educativo della pedagogia dello sport è quello di favorire lo sviluppo integrale della personalità dell’individuo, aiutando quest’ultimo nel problem-solving, nello sviluppo fisico, sociale, psichico, educativo, emotivo, comunicativo e relazionale.Concludendo questa breve introduzione sull’argomento, resto in attesa di vostri eventuali confronti o commenti e vi riporto una frase di Pierre de Coubertin (pedagogista e storico francese, conosciuto per essere stato il fondatore dei moderni Giochi olimpici): “Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e donna, e niente potrà mai ricompensare la sua assenza.”Dott.ssa Iolanda d’Abbruzzo, Pedagogista - Consulente filosofico, bioetico e pedagogicoChiedi alla pedagogista di "Psicopedagogia". Leggendo attraverso anima e relazioni.