OFTALMOPATIA TIROIDEA: CAUSE E POSSIBILI TERAPIE

Vai ai contenuti

OFTALMOPATIA TIROIDEA: CAUSE E POSSIBILI TERAPIE

Cittadellinfanzia

Si tratta di un complesso di manifestazioni oculo-orbitarie che si osservano frequentemente nei pazienti affetti da morbo di Basedow, patologia caratterizzata da ipertiroidismo e gozzo; tuttavia può presentarsi, molto più raramente, anche in pazienti con tiroidite cronica autoimmune (di Hashimoto), o in pazienti senza apparenti alterazioni tiroidee (cosiddetta oftalmopatia basedowiana isolata, o euthyroid Graves’ disease). La causa?
L'Oftalmopatia Basedowiana è una malattia su base autoimmune; tuttavia alcuni studi hanno addebitato ad un’ostruzione venosa cronica il processo fibrotico progressivo che interessa i MOE (muscoli oculari estrinseci). I fattori predisponenti tuttavia sono: sesso femminile, età avanzata, disfunzione tiroidea, fumo di sigaretta. Quali sono i segni oculari principali? Innanzitutto l’esoftalmo, ossia la protrusione del bulbo oculare, oltre la rima palpebrale, che può essere simmetrica o asimmetrica con associata retrazione palpebrale; secondario a ciò è l’interessamento corneo-congiuntivale, con arrossamento e sensazione di corpo estraneo, perlopiù da esposizione, con possibile oftalmoplegia (dolore al movimento dei bulbi oculari). Ma, oltre a questo, ciò che condiziona maggiormente il paziente affetto da Oftalmopatia di Graves sono le turbe oculo-motorie e soprattutto la perdita del visus, da compressione del nervo ottico.   
Indispensabile ai fini di una corretta diagnosi: la visita oculistica con valutazione e misurazione della protrusione dei globi oculari tramite l’ esoftalmometro di Hertel (meglio se effettuata da un chirurgo oculo-plastico); TAC e/o Risonanza magnetica nucleare ed ecografia orbitaria, previo espletamento routine ematica con funzionalità tiroidea, a livello laboratoristico.                           
Opzioni terapeutiche: ovviamente cercare di ripristinare e mantenere l'eutiroidismo; altre misure di supporto saranno l’utilizzo di lacrime artificiali e lenti scure, l’assoluta sospensione del fumo e l’eventuale correzione prismatica, laddove la diplopia condizioni la vita del paziente. Quando purtroppo tali misure non bastano, bisogna adottarne di più drastiche quali: l’immunosoppressione con steroidi ad alte dosi, associata eventualmente a radioterapia retrobulbare, o ancora la decompressione orbitaria con eventuale correzione secondaria dello strabismo residuo.

  

Medico Chirurgo Oculista, perfezionata in Oftalmologia Pediatrica
Continua a seguire “Salute e Benessere”. La salute non può essere un’opzione...



Editore: APS Città dell'Infanzia C.F.92072340729
© Copyright 2014-2019
Città dell'Infanzia
Direttore Responsabile: Serena Gisotti
Torna ai contenuti