LA SCUOLA NON SI-CURA

Vai ai contenuti

LA SCUOLA NON SI-CURA

Cittadellinfanzia
Pubblicato da Vanna Dilernia in PENSIERI E PAROLE · 22 Settembre 2017
Tags: tragediasfioratasicurezzanellescuole

Prima solo voci di corridoio, un passaparola simile al gioco del ‘telefono senza fili’ che amplifica e distorce i messaggi iniziali, poi un crescendo di conferme, fino ad arrivare alla constatazione reale di quello che stava avvenendo. E non eravamo di fronte all’ennesima notizia di cronaca appresa dal telegiornale, o letta sui quotidiani, o nel web: la drammatica e sconcertante circostanza accadeva nei corridoi scolastici dei nostri figli e pareva l’antefatto raccapricciante di una tragedia annunciata. Un collaboratore scolastico con gravi disturbi psichici svolgeva indisturbato la sua attività lavorativa tra le mura della scuola dei nostri figli e, nonostante fosse già conosciuto dalle autorità di polizia e dagli organi di assistenza sociale della città, per problematiche pesanti arrecate a terzi, rimaneva ancorato alla sua postazione lavorativa (strettamente a contatto con studenti minorenni), perché tutelato dalla tipologia del contratto di lavoro.      
Confermata la veridicità della questione, una delegazione di genitori si è prontamente mobilitata, affinché l’uomo potesse essere allontanato dal luogo di lavoro, ma le risposte ricevute dalla Direzione scolastica non hanno prospettato cambiamenti imminenti (per colpa di impedimenti burocratici ci è stato detto), confidando nel fatto che, come negli anni precedenti prestante servizio, l’individuo segnalato, almeno a scuola, avrebbe tenuto una buona condotta tale da non far emergere, ancora una volta, quella come situazione grave e inaccettabile, da risolvere come priorità assoluta per la sicurezza degli studenti, degli insegnanti e di tutti coloro che prestavano servizio presso la sede scolastica. In attesa di intervenire con altri mezzi e strumenti per garantire la legittima sicurezza dei nostri figli, il soggetto in questione ha costruito ordigni incendiari che ha fatto esplodere in alcuni punti della città, precisamente nei pressi delle residenze di persone con le quali, alcuni giorni prima, aveva avuto dissapori e diverbi. Solo dopo tale evento si è provveduto alla denuncia dell’uomo e alla sospensione temporanea (solo cinque mesi) dalla sua attività lavorativa.       
Mi domando cosa accadrà allo scadere dei termini previsti e se i nostri figli siano realmente al sicuro tra le mura scolastiche, rifletto sull’urgenza e la necessità di appurare, da parte di professionisti specializzati, la salute mentale di tutti coloro che indistintamente operano in strutture accoglienti minori. Ho difficoltà a sentirmi tranquilla e serena, perché temo altre realtà nascoste, celate e abilmente taciute, per evitare di ‘alzare polvere’ e sporcare l’immagine di una scuola, ormai palesemente orientata verso una carriera imprenditoriale, in cui  ‘il fare numero’ vince nettamente sulla reale qualità del servizio offerto. TOLLERANZA ZERO dovrebbe essere il modus operandi riservato a tutti colori che minano la sicurezza dei nostri figli, non accettando mezzi termini o compromessi che lascino la porta aperta a possibili tragedie o drammatici epiloghi. La ‘buona scuola’ non è quella che riluce di festosità nell’accogliere le giovani matricole il primo giorno di scuola, la ‘buona scuola’ tutela, garantisce e si batte, affinché possano esplicarsi concretamente i valori fondamentali di cui si fa portavoce e rappresentante.      
I cinque mesi trascorreranno e noi genitori sicuramente non abbasseremo la guardia, saremo più vigili e guardinghi, perché la ‘buona scuola’, per il momento, è solo un’utopia...



Continuate a seguire "Le mamme raccontano"   
I pensieri e le parole del cuore...  



Editore: APS Città dell'Infanzia C.F.92072340729
© Copyright 2014-2019
Città dell'Infanzia
Direttore Responsabile: Serena Gisotti
Torna ai contenuti