LA PREVARICAZIONE. FORZA FALLIMENTARE DELL’UMANITA’

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LA PREVARICAZIONE. FORZA FALLIMENTARE DELL’UMANITA’

Cittadellinfanzia

Platone nel suo libro “Il Gorgia”, attraverso un dialogo che si svolge tra Socrate e Callicle, giunge a dirci che l'unico diritto del mondo è il diritto della forza, pertanto, il modo in cui la filosofia affronta il mondo ricercando il sapere, non sembra avere alcun valore, perché filosofare rende incapaci di difendersi da chiunque.  Arrovellarsi di sapere filosofico pare esercitazione assolutamente inutile (lasciamo perdere il discorso sull'utilità dell'inutile che non è argomento di discussione oggi), a meno che non ci si occupi anche delle leggi della POLIS, conoscendone gli appetiti umani che la governano. Così facendo, dunque, Sofia acquisisce validità: questo si dice nel Gorgia. Ebbene, quest’oggi voglio utilizzare tale spazio filosofico avvalendomi dell'aiuto di Sofia, per parlare della Prevaricazione che osserviamo frequentemente a tutti i livelli dell'esistenza umana. Ciò che ho potuto osservare in questi giorni, riguardo il difficile referendum in Spagna per l'indipendenza della Catalogna, mi spinge ad affrontare questo tema, già sollecitato qualche mese fa da un caro amico. Nel Gorgia, Callicle teorizza il diritto naturale del superiore sull'inferiore, del migliore sul peggiore, del più nobile sul più vile, asserendo che questa è una legge di natura visibile, sia tra gli animali che tra gli uomini.
Ma il superiore, il migliore, il più nobile, è anche il  più giusto, o solo il più forte? E' la Maggioranza o la Minoranza? Nella nostra storia contemporanea posso osservare che ciò che è MIGLIORE moralmente coincida spesso con la minoranza (ETICAMENTE) giusta e, al contrario, ciò che è Superiore, molto spesso, lo è solo economicamente e appartiene ad una una minoranza ingiusta (ETICAMENTE), coincidente con la Forza, spesso, forza di prevaricazione. IL NOBILE GIUSTO, eticamente e politicamente, forte moralmente, coincide, ahimè, con una infinitesimale minoranza che è migliore, superiore, ma "invisibile agli occhi".
Dunque: chi è ‘quel migliore’ che deve stare al governo, che può stare al potere, che può avere più degli inferiori.  È forse quello che possiede la saggezza?
I migliori, forse, sono i più intelligenti, come dice Callicle nel Gorgia, oppure i più coraggiosi, quelli che sanno osare, cioè coloro i quali posseggono una buona dose di "ANDREIA", ossia di coraggio? Ritengo che la "SOFROSUNE", ovvero la saggezza intesa come prudenza, come capacità di autocontrollo di riflessione, sia ciò che rende gli uomini migliori nobili e superiori, perché implica una capacità di discernimento, di autocontrollo, di prudenza, di consapevolezza dei propri limiti. Non può la saggezza essere una virtù marginale e subordinata ai poteri economici e di prevaricazione nel vivere civile. In una società democratica e politica la saggezza diviene capacità di autocontrollo, di  autolimitazione e, quindi, una virtù civica di eccezionale importanza.


Laddove vi è una prevaricazione della forza sull'elemento intellettuale c'è un fallimento dell'umanità.


Ancora una volta è necessario ribadire che dovrebbe prevalere l'etica della collaborazione a quella della prevaricazione. Se chi prevarica perde la connessione con quegli elementi di comunanza a tutti gli altri esseri viventi, allora quell'individuo, o quel gruppo di individui, non può stare al potere, perché perde di vista ciò che è utile e giusto anche alla minoranza, che, in quanto tale, non perde, però, il suo diritto di esistere.                                                   
Forse è vero... la filosofia è semplice esercitazione del pensiero fermo nell'inutilità, ma questa inutilità, se è collegata all'umanità e a quei valori invisibili agli occhi, io non smetterò mai di sceglierla come prediletta, migliore, superiore, nobile compagna di vita!



Continuate a seguire "Filosofia ed Etica". Il giardino delle parole...



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