LA MAGICA NOTTE DI JACK

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LA MAGICA NOTTE DI JACK

Cittadellinfanzia


I fiocchi di neve scendevano lenti dal cielo posandosi sui tetti della città. Jack guardava dalla finestra, in attesa. Aveva deciso: quella notte non si sarebbe addormentato, doveva vederlo, conoscerlo, parlargli. A poco a poco le luci delle case cominciarono a spegnersi una dopo l’altra e la strada divenne buia, illuminata solo dalla fioca luce di un vecchio lampione. Jack prese la sua torcia e iniziò a leggere un libro per resistere al sonno, quando ad un certo punto udì uno strano rumore provenire dal tetto. “Ci siamo, è arrivato!” disse tra sé. Con passo felpato scese dal letto e percorse le scale per giungere in sala da pranzo. Ed eccolo lì davanti al camino proprio come se lo era immaginato tante volte: alto, con un grande pancione, una folta barba bianca e un completo rosso. Babbo Natale aveva appena addentato uno dei biscotti lasciati sul tavolo apposta per lui, quando si accorse del bambino che lo guardava con la bocca spalancata. «Ciao, immagino che mi stessi aspettando…». Jack avrebbe voluto rispondere, in fondo si era preparato il discorso da giorni, ma riuscì solo ad annuire col capo. Babbo Natale sorrise e gli tese la mano. Appena Jack gliela strinse si ritrovarono sul tetto dove, scalpitanti, attendevano le renne della slitta. Il buon vecchio porse al bambino una calda coperta rossa e lo pose sul sedile della magica vettura. «Tieniti forte, si parte!» disse Babbo e in un baleno la slitta si alzò in volo. Il piccolo era al colmo della gioia. Volarono verso tutti i paesi del mondo per portare i regali e Jack aiutava Babbo Natale a disporli ai piedi di ogni albero e a mangiare biscottini e buon latte caldo. Jack quella notte vide cose meravigliose: paesi di cui ancora non sapeva il nome, case di tutte le forme e colori, boschi frondosi, cascate, oceani, ma soprattutto ciò che lo colpì di più fu il poter volare tra le nuvole e quasi toccare con mano le stelle che al suo passaggio sembravano sorridergli. Quando ebbero terminato il giro del mondo la slitta si posò nuovamente sul tetto della casa di Jack, Babbo Natale prese il piccolo tra le braccia e lo accompagnò nella sua stanza. Dopo un ultimo saluto affettuoso, Babbo andò via e il bambino poté guardare dalla finestra la slitta allontanarsi e sparire nel cielo stellato. Jack si infilò sotto le coperte: non avrebbe mai dimenticato quella notte, aveva ricevuto il regalo che aveva sempre desiderato. E così si addormentò felice, sì, felice come non lo era mai stato. Con questo mio breve racconto auguro a grandi e piccini un felice e sereno Natale.

 

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