DESIDERARE... RITORNARE A SENTIRE LA VITA
Pubblicato da Prof.ssa Elena Ventura in FILOSOFIA ED ETICA · 13 Novembre 2017
Tags: provaredesiderio, mormorìdellavita
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“Alzarsi... aprire la finestra e lasciar entrare il vento frizzantino che solletica la pelle...Cercare profumi che emozionino... cercare colori che possano sollecitare entusiasmi, cercare quell'angosciato stupore e non trovare niente, non sentire niente... Restare così immobili nel presente continuo, immutato, monotono che fluisce... e non sentire niente...Cercare nei ricordi qualcosa che muova e spinga ad un movimento intimo... e non sentire niente...”.Ecco, questo è l'immobilismo cui destina il DISASTRO INTIMO nel senso letterale di allontanamento dalla propria stella.E’ un rumore di fondo in un’anima muta. E’ disorientamento...Restare noi anche nel non sentire, liberi e autentici di essere muti nell'anima, ci è permesso! Il nostro corpo è lì con noi, compagno di vita sempre sincero che mai mistifica o mente. Il corpo, la casa del nostro DAIMON, resta lì con noi e cerca nelle mani, CORPO PROTESO, la memoria di carezze e schiaffi... perchè risentirli sarebbe come passare la parola alla vita, sarebbe un tentativo di riscrittura chiassosa e sincera, originale e nuova. Ma le armature sono ormai strutturate e negli anni hanno la meglio nell’assenza del DESIDERIO, perchè vincono sul sentire e ci fanno edificare difese così forti che ZITTISCONO tutto il possibile mormorìo della vita. Ma armarsi contro il dolore, strutturare armature è, sì una difesa dal dolore, ma è anche chiusura all'amore, al sentirlo e all’accoglierlo.Restare nella "stiva" del nostro corpo è certamente rassicurante, ma si deve RISALIRE sul ponte per cercare di risentire quel vento frizzante, anche gelido, anche caldo... perchè nessuna sofferenza è per sempre.Desiderare, in fondo, cos’è? E’ letteralmente (desiderare, der. di sidus -ĕris 'stella', col pref. de- ; in origine 'interrogare le stelle') tornare a guardare la propria stella per orientare la nostra nave e, solo così, evitare il DISASTRO LOGICAMENTE E CONCETTUALMENTE opposto AL DESIDERIO.Disastro è proprio separarsi dalla propria stella.Ricollocare il proprio corpo sul ponte della nave per orientarsi nuovamente è possibile solo se, guardando la tua stella, riesci a scrutare la stella altrui, affianchi al tuo il desiderio altrui, in un atto di CONSIDERAZIONE ALTRUI, perchè tu sei negli OCCHI DELL'ALTRO, ti rispecchi e sei riconosciuto. La parola considerazione, LEGA E SLEGA insieme; è fusione senza confusione. Alzarsi al mattino, aprire la finestra, lasciar entrare il vento frizzantino e... DESIDERARE. Questo salva!Continuate a seguire "Filosofia ed Etica"Il giardino delle parole...