DESIDERARE... RITORNARE A SENTIRE LA VITA

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DESIDERARE... RITORNARE A SENTIRE LA VITA

Cittadellinfanzia

“Alzarsi... aprire la finestra e lasciar entrare il vento frizzantino che solletica la pelle...   
Cercare profumi che emozionino... cercare colori che possano sollecitare entusiasmi, cercare quell'angosciato stupore e non trovare niente, non sentire niente... Restare così immobili nel presente continuo, immutato, monotono che fluisce... e non sentire niente...                                                             
Cercare nei ricordi qualcosa che muova e spinga ad un movimento  intimo... e non sentire niente...”.
Ecco, questo è l'immobilismo cui destina il DISASTRO INTIMO nel senso letterale di allontanamento dalla propria stella.
E’ un rumore di fondo in un’anima muta. E’ disorientamento...
Restare noi anche nel non sentire, liberi e autentici di essere muti nell'anima, ci è permesso! Il nostro corpo  è lì con noi, compagno di vita sempre sincero che mai mistifica o mente. Il corpo, la casa del nostro DAIMON, resta lì con noi e cerca nelle mani, CORPO PROTESO, la memoria di carezze e schiaffi... perchè risentirli sarebbe come passare la parola alla vita, sarebbe un tentativo di riscrittura chiassosa e sincera, originale e nuova. Ma le armature sono ormai strutturate e negli anni hanno la meglio nell’assenza del DESIDERIO, perchè vincono sul sentire e ci fanno edificare difese così forti che ZITTISCONO tutto il possibile mormorìo della vita. Ma armarsi contro il dolore, strutturare armature è, sì una difesa dal dolore, ma è anche chiusura all'amore, al sentirlo e all’accoglierlo.
Restare nella "stiva" del nostro corpo è certamente rassicurante, ma si deve RISALIRE sul ponte per cercare di risentire quel vento frizzante, anche gelido, anche caldo... perchè nessuna sofferenza è per sempre.
Desiderare, in fondo, cos’è? E’ letteralmente (desiderare, der. di sidus -ĕris 'stella', col pref. de- ; in origine 'interrogare le stelle') tornare  a guardare la propria stella per orientare la nostra nave e, solo così, evitare il DISASTRO LOGICAMENTE E CONCETTUALMENTE opposto AL DESIDERIO.
Disastro è proprio separarsi dalla propria stella.
Ricollocare il proprio corpo sul ponte della nave per orientarsi nuovamente è possibile solo se, guardando la tua stella, riesci a scrutare la stella altrui, affianchi al tuo il desiderio altrui, in un  atto di CONSIDERAZIONE ALTRUI, perchè tu sei negli OCCHI DELL'ALTRO, ti rispecchi e sei riconosciuto. La parola considerazione, LEGA E SLEGA insieme; è fusione senza confusione. Alzarsi al mattino, aprire la finestra, lasciar entrare il vento frizzantino e... DESIDERARE. Questo salva!



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Il giardino delle parole...



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