COS’È IL FAIR PLAY?

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COS’È IL FAIR PLAY?

Cittadellinfanzia
Pubblicato da Andrea Troia in SALUTE E BENESSERE · 27 Novembre 2017
Tags: giocarelealmentelealtaevittoria

Lo sport ha un ruolo importante in qualsiasi contesto venga praticato, nelle grandi e piccole comunità; cominciando dalle partite e dai tornei amatoriali (organizzati per piacere e per distrazione), per finire ai campionati ufficiali e alle federazioni, tutti indistintamente, attraverso la pratica della disciplina sportiva, partecipano, giocano, si allenano e apprendono. Bisogna essere sereni di fronte alla sconfitta, nessuno è capace di vincere sempre. Talvolta si vince, altre volte si perde, ma quando si perde bisogna mantenere la propria dignità. I valori dello sport vengono rispettati attraverso giusti comportamenti, al fine di ricercare la vittoria tramite un confronto leale con gli avversari: è proprio questa l’etica sportiva attraverso la quale si apprende il rispetto verso gli altri. L’essere antisportivo altro non fa che assicurarsi, nella maggior parte dei casi, la vittoria in modo sleale penalizzando in maniera compromettente l’avversario. Non bisogna accusare nessuno delle proprie sconfitte.
La lealtà nello sport prende il nome di fair play: è benefica per l'individuo, per le organizzazioni sportive e per la società nel suo complesso.
Va ricordato, infatti, come gli atleti, in particolare quelli che praticano l’attività sportiva ai più alti livelli, rappresentino per molti giovani dei modelli di riferimento ed abbiano, dunque, una grande responsabilità nei loro confronti. Loro per primi devono fornire sani modelli comportamentali e metterli in pratica durante lo svolgimento dell’attività sportiva, senza lasciarsi andare a gesti ed atteggiamenti poco rispettosi nei confronti degli avversari, degli arbitri, dei compagni, della società, perché si potrebbe correre il rischio di trasmettere ai bambini atteggiamenti negativi che quest’ultimi potrebbero reiterare a loro volta, legittimati dal fatto che gli amati idoli li abbiano adottati in campo.                       
Ma quindi, cosa intendiamo per Fair Play?
Fair play è un’espressione che significa gioco leale.
Non si tratta di una regola scritta, bensì di un comportamento eticamente corretto da adottare nella pratica delle diverse discipline sportive. Le prime regole del fair play si sono elaborate nella società aristocratica inglese e non rispettarle significava essere immeritevole di praticare uno sport. Se non si accettavano le regole e i principi del gioco, in nome della vittoria a tutti i costi, si era considerati indegni, disonesti e si era disprezzati profondamente. Fair play significa rispettare le regole e l'avversario, accettare e riconoscere i propri limiti, sapere che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all'impegno profuso e che, quindi, lo sport non è altro che una straordinaria occasione formativa di partecipazione e di assunzione di responsabilità. Il Fair Play è lotta all'inganno, alla violenza fisica e verbale, allo sfruttamento e alla corruzione. Lo sport praticato con fair play offre agli individui l'opportunità di conoscere meglio se stessi; di fissare e di raggiungere, attraverso la perseveranza e il sacrificio, gli obiettivi desiderati; di ottenere successi personali; di acquisire e migliorare le proprie capacità tecniche e dimostrare abilità; di interagire socialmente, divertirsi e raggiungere un buono stato di salute.                             
Nel 1975 il C.I.F.P. (Comitato Internazionale Fair Play) pubblicò “La Carta del Fair Play”, un documento che racchiudeva i concetti fondamentali del fair play. Questo documento rappresenta i nobili principi a cui chiunque pratichi lo sport dovrebbe ispirarsi. Qui di seguito, i dieci punti su cui esso si fonda.
- Fare di ogni incontro sportivo, indipendentemente dalla posta in gioco e dall’importanza della competizione, un momento privilegiato, una specie di festa.
- Conformarmi alle regole e allo spirito dello sport praticato.
- Rispettare i miei avversari come me stesso.
- Accettare le decisioni degli arbitri o dei giudici sportivi, sapendo che, come me, hanno diritto all'errore, ma fanno tutto il possibile per non commetterlo.
- Evitare le cattiverie e le aggressioni nei miei atti, e mie parole o miei scritti.
- Non usare artifici o inganni per ottenere il successo.
- Rimanere degno della vittoria, così come nella sconfitta.
- Aiutare chiunque con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione.
- Portare aiuto a ogni sportivo ferito o la cui vita sia in pericolo.
- Essere un vero ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi suddetti.
Se tutti noi, chi nel proprio ruolo (atleti, tecnici, dirigenti e tifosi) seguissimo questi 10 punti, renderemmo di certo lo sport più sano e bello e i bambini che si apprestano ad iniziare un’attività sportiva inizierebbero un cammino più sereno ed educativo rispetto a quanto non ci sia adesso. Bisogna, quindi, sostenere il fair play, perché chi gioca lealmente è sempre vincitore.


, Tecnico sportivo

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