AUGURI E FIGLI MASCHI!

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AUGURI E FIGLI MASCHI!

Cittadellinfanzia
Pubblicato da Vanna Dilernia in PENSIERI E PAROLE · 26 Maggio 2017
Tags: augurarelavitaretaggiculturali


“Auguri e figli maschi!”: espressione di un retaggio culturale del passato, che sopravvive ancora oggi, obsoleto augurio che ho udito rivolgere ad una giovane coppia di sposi, proprio qualche giorno fa. Non nascondo il mio turbamento ed un pizzico di sconforto per non capire quale significato si celi ancora nella volontà di auspicare nascita di prole di sesso maschile ad una famiglia, in una società che dovrebbe essere, ormai, anni luce distante da tali questioni discriminatorie. In passato era augurabile per una famiglia avere figli maschi, soprattutto nell’ambito contadino: l’uomo rappresentava forza lavoro, braccia nei campi e assicurava la prosecuzione del cognome della famiglia paterna. Alla figlia femmina, sicuramente, era riservato ben altro destino, con pochissime alternative: il convento, oppure il matrimonio, soluzione impegnativa, in quanto richiedente la cosiddetta ‘dote’, molto difficile da realizzare, soprattutto per i nuclei meno abbienti. Ho figlie femmine e sono cresciuta in una famiglia composta da donne con un unico uomo, il mio papà, un uomo vero, non di quelli che alza la voce per incutere paura, ma un uomo che, ho sempre voluto immaginare, così tanto innamorato della propria moglie, compagna di vita, da aver voluto inconsciamente generare altri simili esemplari (per l’esattezza tre) per assicurare al mondo un po’ di quella grazia e dolcezza, nonché intelligenza, per essere compartecipe all’evoluzione della società. Non ho mai avvertito, durante la mia infanzia e adolescenza, un impedimento che ‘il mio essere femmina’ avrebbe potuto precludere alla realizzazione di un obiettivo o di un sogno, sono cresciuta con la ferma convinzione che il cervello non possiede sesso e il nostro corpo è soltanto il mezzo con cui adoperarsi per la costruzione del proprio destino. Crescendo ho capito che il mondo attorno, molto spesso, non la pensava come me e che ciò che sentivo di poter essere veniva avvertito come una forzatura, una bizzarria tipica di una personalità un po’ controcorrente, che desiderava mettersi in mostra disquisendo delle proprie  ideologie, contrastanti ovviamente con la maggioranza. Educo le mie bambine a ritenere il cervello un’importante peculiarità che ci contraddistingue nel mondo che, insieme alla caparbietà, alla volontà, all’impegno e alla passione per ciò che si è e per ciò che si fa, diventano le carte vincenti per costruire se stessi, maschi o femmine, senza distinzione: uomini e donne veri! Ci sarebbero molte cose da augurare ad una giovane coppia di sposi: di amarsi sempre in primis, di rispettarsi, di resistere alla inevitabile noia del tempo, di saper ridere e piangere insieme, di non allontanarsi durante le tempeste della vita e, se posso posso permettermi, in un tempo in cui sono eclatanti le difficoltà di divenire genitori...di ricevere il dono più grande che la vita possa fare: avere figli!



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