ANGELINA E IL FULMINE

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ANGELINA E IL FULMINE

Cittadellinfanzia

Molti anni fa, Angelina con tutta la sua famiglia viveva in un paese di nome Stigliano, in provincia di Matera. Per il lavoro del suo papà viveva in una caserma che, dopo un po’, per consentire la realizzazione di alcuni lavori, fu costretta a lasciare, trasferendosi in una piccola abitazione alla periferia del paese.
In realtà era una villetta, dove Angelina visse anni felici con i suoi genitori e i suoi cinque fratelli, tutti più piccoli di lei. Si sentiva il capo, tutti dovevano obbedirle, ma non sempre era così, anzi, il più delle volte era lei a dover sottostare agli ordini dei suoi fratelli, nonostante da vera combattente, a stento cedesse...
Un giorno Angelina era in casa con tutta la sua numerosa famiglia, fuori pioveva a dirotto ed il cielo era illuminato da tanti lampi e fulmini.
La finestra della cucina era aperta, perché il camino faceva fumo. Angelina, come al solito, faceva i capricci, aveva in mano un grosso attizzatoio di ferro con il quale simulava una lotta con una presenza fantasma ed era proprio vicino alla finestra spalancata...
La sua mamma più volte le aveva pregato di allontanarsi da lì e soprattutto di lasciare quell’arnese pericoloso, perché essendo di ferro poteva attirare qualche fulmine: ovviamente Angelina non ascoltava neanche una parola della mamma, ritenendo impossibile che una cosa del genere potesse accadere.
La mamma non ebbe il tempo di terminare l’ennesimo monito a sua figlia, che un fulmine entrò in cucina, percorrendo una lunga traiettoria che si fermò proprio sull'attizzatoio!
Ci fu una maestosa fiammata che, per fortuna, interessò solo il pavimento bruciandolo, poiché Angelina fortunatamente, un istante prima, aveva lasciato sul pavimento quell’asta ferrosa, stufa ormai di giocarci.
Lo spavento fu davvero grande: Angelina divenne bianca come un cencio e, tremando come una foglia, abbracciò la sua mamma e le promise che mai più nella sua vita le avrebbe disobbedito e che non sarebbe più stata vicino ad una finestra durante un temporale.
Ecco, cari ragazzi, la storia di Angelina è terminata ed io vi raccomando di fare tesoro delle mie parole: “mai stare vicino ad una finestra quando fuori imperversa un temporale, rimanete vicino alla vostra mamma, leggendo, magari, le mie favole...
Vi voglio bene nonna Gina!  



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