“PERCHÉ CONCEDERSI IL DIRITTO DI FARSI DEL MALE?”
Pubblicato da Dott.ssa Patrizia di Lernia in PET-THERAPY E SOCIALE · 20 Giugno 2016
Tags: glistupefacenti, adolescenti
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“Scegliete la vita,
scegliete un lavoro,
scegliete una carriera,
scegliete una famiglia,
scegliete il futuro,
scegliete …
… la vita”.
(Irvine Welsh, “Trainspotting”)
La prima ad aver affrontare il fenomeno della tossicodipendenza è stata la medicina, in particolare la sua branca specialistica: la psichiatria, che si occupa della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali, poiché si associò la figura del tossicodipendente a quella del malato psichiatrico per il percorso da seguire, testimone il libro: “La doppia faccia della doppia diagnosi”, testo che riassume gli studi effettuati a partire dalla fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, dai quali emerge come la “Dual Diagnosis” sia strettamente connessa al problema della tossicodipendenza, cioè come nella stessa persona conviva un comportamento tossicomane assieme ad una sintomatologia psichiatrica.
Solo in seguito, ad occuparsi dello stesso furono le scienze sociali quali la psicologia, la psicanalisi e la sociologia; tra i vari studiosi che si sono dedicati alla problematica di rilievo sociale ne citiamo alcuni: Luigi Cancrini, noto psichiatra e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, il quale nel: “Il vaso di Pandora”. “Manuale di psichiatria e psicopatologia”, ha approfondito il tema della tossicodipendenza giungendo ad una netta classificazione in quattro categorie degli assuntori di sostanze psicotrope, basata sul coinvolgimento dell’individuo; ricordiamo David Ausubel con la sua teoria della “Personalità predisposta all’abuso ed alla dipendenza” ed il sociologo statunitense Robert C. Merton, che attribuisce un comportamento deviante, nascente da un graduale distacco dagli schemi sociali abituali, a chi fa uso di droga.
Quando parliamo di droga parliamo del “diritto di farsi del male”, sebbene sia opposto al principio stesso di vita, l’individualismo più estremo lo giustifica poiché vede l’individuo come il primo responsabile della propria vita, libero di scegliere cosa fare della stessa, quindi anche decidere di autodistruggersi; contrariamente nell’ottica di uno stato sociale, ognuno, nessuno escluso, è parte integrante dello stato e, quindi, come ben ha definito tempo fa, John Donne: “Nessuno uomo è un'isola in sé e quello che succede a uno coinvolge anche altri”.
Dobbiamo precisare che ci si avvicina alla droga leggera o pesante che sia, soprattutto in età adolescenziale, periodo in cui si forma la personalità e molti giovani, questo passaggio obbligatorio, lo vivono non solo singolarmente ma in stretto rapporto con gli altri coetanei, da questo nasce quel bisogno di essere accettati, di sentirsi parte di un gruppo di amici anche omologandosi, assumendo spesso anche atteggiamenti sbagliati; statisticamente è proprio tra coetanei che si fumano le prime sigarette, che si trascorrono serate all’insegna dello svago nei locali, tutto per non essere isolati dal gruppo.
Adolescenti quindi, che nella maggior parte dei casi, si fanno coinvolgere da coetanei che invece si ritrovano in un contesto familiare predisposto alla presenza di droga.
Come apprendiamo dalla lettura di quotidiani, dai telegiornali e da internet sono però numerosi anche i casi di tossicodipendenza in nuclei familiari che apparentemente sembrano non avere questa predisposizione alla droga; come spiegare questo controsenso? Spesso ci sono dinamiche familiari che possono provocare disagio ad uno o più componenti, ad esempio nel confronto con un adulto autorevole, o in un contesto in cui non vige serenità nei rapporti, sono potenziali cause che spingono l’adolescente a ricorrere alla sostanza, al fine di compensare queste problematiche; questo dimostra come dipende sostanzialmente dal modo di affrontare a vita perché ci sono soggetti che pur avendo vissuto in certi contesti, sono riusciti a non farsi coinvolgere dal mondo della droga.
Dott.ssa Patrizia di Lernia
Assistente Sociale - Operatrice di Terapia e attività assistita dagli animali
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