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Vuoi certificare le tue competenze? *Compra* un titolo e il gioco è fatto!

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Vuoi certificare le tue competenze? *Compra* un titolo e il gioco è fatto!

Cittadellinfanzia.it
Pubblicato da Città dell'Infanzia in PARLIAMO DI... · Lunedì 31 Mar 2025 · Tempo di lettura 3:00
Tags: certificazioniscuolabusinessformazione
"Venghino signori venghino... certificazioni a buon prezzo!"

Nell'era della rapidità e della superficialità, le "certificazioni comprate" sono un autentico  e profondo dramma, capace di toccare le corde più vulnerabili della nostra coscienza collettiva. Sempre più giovani, nella frenesia di emergere e di affermarsi, si lasciano abbindolare dai pifferai magici di un sistema che promette risultati rapidi attraverso scorciatoie ingannevoli. Acquistare un certificato senza aver realmente acquisito le competenze necessarie non è solo un atto di furbizia, ma una vera e propria minaccia al valore del sapere e della preparazione. È una tendenza, che dilaga come un’epidemia, con radici che affondano nelle pratiche commerciali di molte scuole e istituzioni, complici di questa "truffa autorizzata".



Competenze linguistiche, tecnologiche, matematiche... che, in realtà, in troppi non possiedono, scatenano un terremoto di convinzioni pronte a essere silenziate da un alito di vento. Se nel settore privato la mistificazione viene quasi sempre svelata da incapacità in sede di colloqui e operatività diretta, la situazione si fa ancora più critica nel settore pubblico, dove le certificazioni comprate diventano un passaporto per posti di lavoro e concorsi. È inquietante e avvilente pensare che, in contesti dove le responsabilità sono elevate, possano emergere individui privi di competenze e di skill sociali fondamentali. Questo business, fenomeno tutto italiano, attiva una spirale di inganno che accende un faro non solo su questioni di etica, ma rappresenta un pericolo per l'intera società. La meritocrazia, principio fondamentale di una comunità sana, viene privata, violentemente, del suo significato. Come possiamo edificare mura solide di futuribilità se le nostre fondamenta sono fragili e intrise di menzogne?

È urgente fermare questa deriva.

Dobbiamo recuperare i valori dell’impegno reale e della serietà.
La responsabilità è collettiva. Le istituzioni devono fare un passo indietro e riconsiderare le proprie pratiche, rifiutando ogni forma di commercio illusorio. Gli educatori devono ispirare i giovani, non solo invitandoli a conseguire titoli, ma a diventare professionisti competenti e appassionati, follemente innamorati di un sogno da realizzare. Bisogna rieducare alla pazienza e al duro lavoro, al camminare lenti e consapevoli nel perseguire i propri obiettivi.  Il vero successo si costruisce giorno dopo giorno, ebbri di sudore e determinazione.

Vogliamo davvero una società che mercifica le competenze a favore di inganni e scorciatoie? La risposta deve essere un deciso NO.

Torniamo a riassaporare il sapore autentico della conquista, quella gioia profonda che si prova al termine di una corsa, con il fiato corto, il cuore in esplosione. È nei momenti di lotta e di fatica che si forgiano le nostre emozioni più belle. Riscoprire questa essenza significa abbracciare la vita con intensità, imparando a godere di ogni traguardo. Ogni passo diventa un inno alla vittoria, un ricordo che riempie il cuore e ci spinge ad essere...e divenire sempre di più. Non fermiamo questa meravigliosa avventura chiamata "vita".

“Il sapere del maestro non è mai ciò che colma la mancanza, quanto ciò che la preserva.”
Massimo Recalcati


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