HAI MAI PENSATO A COSA ACCADREBBE LASCIANDO ENTRARE UN CANE IN UN CARCERE MINORILE? "ORME TRA LE MURA"
Pubblicato da Redazione in PARLIAMO DI... · Giovedì 06 Dic 2018 · 3:30
Tags: pettherapy, pet, carcere, detenzione, recupero
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Un carcere minorile, un cane, un progetto che sa di straordinario. “Orme tra le mura”. Parliamo di un obiettivo reale guidato da una grande mission rieducativa che pone l’individuo al centro dell’universo sorretto da uno straordinario compagno di viaggio: il pet. Abbiamo sempre sostenuto la pet-therapy come metodologia di successo in ambito educativo. <<Gli IAA (interventi assistiti con gli animali) hanno una valenza, non solo terapeutica, ma anche educativa realizzata attraverso una mediazione uomo/animale. Sono rivolti a persone con disturbi della sfera fisica, mentale, psichica, neuoromotoria, o con qualsiasi altro tipo di disturbo; gli IAA possono essere indirizzati anche ad utenti sani. L’animale che viene impiegato molto spesso è il cane, per il semplice motivo che risulta più facile che questi ci accompagni nei vari ambiti, scolastici e socio - sanitari; egli interverrà, mediando con il suo coadiutore, per scopi terapeutici, a meno che il medico o gli specialisti abbiano individuato delle possibili controindicazioni ai suddetti interventi. >> - cita la dott.ssa Patrizia Castellano – fervente credente in una pratica che, nel corso degli anni, è riuscita a regalare sorrisi e speranza a tanti assistiti. Nella consapevolezza che nessun individuo debba essere lasciato inerme nella contemplazione di se stesso ma possa ritrovare nuovi obiettivi e rimodulare la propria esistenza anche dopo i fallimenti, il “Centro Orme Onlus” ha deciso di varcare la soglia dell’Istituto Penale minorile N. Fornelli – Bari per riaprire le finestre sull’assioma “relazione”. Da tempo oggetto di valutazioni e riflessioni applicative da parte di molte realtà nazionali e internazionali, gli IAA negli Istituti Penitenziari perseguono obiettivi multilevel finalizzati a ridurre episodi di violenza, suicidio, somatizzazioni da ansia e/o depressione, somministrazione di farmaci ansiolitici, senso di costrizione e isolamento, promuovendo i legami sociali “umanizzanti” il contesto carcerario. Facendo appello alle proprie abilità, l’individuo impara ad affrontare il disagio cagionato dalla detenzione in vista del raggiungimento di un obiettivo personale. Le emozioni divengono il perno di un universo in cui tutti sentono di avere un ruolo che funga da sprone per un reinserimento sociale. Gli animali non sviluppano giudizi né pregiudizi e questo stimola, incondizionatamente, la relazione in cui il pet diviene partner, interagendo, non solo con gli stimoli, ma divenendo attore capace di (ri)dare qualcosa, modificando lo status di partenza dell’altro.Ne consegue un inopinabile rafforzamento dell’empatia, dell’autostima spostando l’attenzione da se stessi ad un altro essere vivente attraverso socializzazione, contatto fisico, utilizzo di registri sensoriali e senso di responsabilità che il contatto con un animale implica. L’amore e l’intesa permettono di mitigare o inibire i comportamenti aggressivi, di incuria, scarsa disponibilità verso l’altro generando un circuito positivo di “empowerment” affettivo. La consapevolezza che l’uomo possa essere salvato ci porta a raccontare questo magico progetto.

Nulla è perduto se c’è qualcuno che crede che la vita sia un infinito bagaglio di possibilità e che, in realtà, è possibile far rinascere un fiore anche quando crediamo che il terreno sia ormai arido e radioattivo. Se avremo la capacità di andare oltre quello che vediamo e imparassimo a utilizzare “tutti” i nostri strumenti sensoriali, scopriremmo che dietro un individuo ci può essere di più di un’azione, ma una storia…Riportare alla vita un racconto arenato è la più grande sfida. Noi crediamo sia possibile. Grande sostegno alla dott.ssa Caterina Calamo, responsabile del progetto, alla dott.ssa Patrizia Castellano, coadiuvatore del pet Baby Girl – Golden Retriever, per questa nuova avventura nel restauro di libri pronti a rinascere…Che sia vita lì dove si pensa Dio possa essersi fermato.
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